«L’oscuramento è finito stasera nella capitale israeliana, i primi cinque turisti sono giunti da quello che era, fino a pochi giorni fa, il settore giordano. Dopo diciannove secoli, il primo sposalizio è stato celebrato tra un soldato e una soldatessa presso il Muro del Pianto. Nelle sinagoghe stanne si è cambiata la secolare liturgia sabbatica e per la prima volta si è inneggiato a “Gerusalemme ricostituita”»: cominciava così l’11 giugno 1967, l’articolo “A Gerusalemme sparano ancora i franchi tiratori arabi” che il Corriere della Sera dedicava all’esito della Guerra dei Sei giorni, a firma di Vittorio Dan Segre, che si firmava R.A. Segre in omaggio alla moglie Rosetta.
Segue era stato assistente personale di Ben Gurion e poi di GoldaMeir, e anche compagno d’armi di Yitzhak Rabin. Aveva partecipato all’avventura dei kibbutz e alla prima guerra arabo-israeliana. Eppure, più che schierarsi con decisione dalla parte di Israele contro i Paesi arabi guidati dal capo di Stato egiziano, Nasser, (la tensione montava da tempo, ma alla fine erano stati gli israeliani a lanciare l’attacco il 5 giugno 1967), il Corriere della Sera lesse il conflitto in un più ampio scenario di “Guerra Fredda“. E ne amplificò, dal punto di vista di quotidiano liberale ma sostanzialmente conservatore, la risonanza a livello politico nazionale.
Gli studenti del Laboratorio di radio e tv web dell’Università Statale di Milano, condotto da Valeria Palumbo, hanno analizzato sia il conflitto sia la sua eco sul Corriere della Sera. QUI SOTTO IL RISULTATO DELLE LORO RIFLESSIONI IN FORMA DI FILES AUDIO E VIDEO.
LA GUERRA DEI SEI GIORNI SUL CORRIERE DELLA SERA, DI MATTEO ALLIEVI (Musica: Newdawn – Bensound)
LA GUERRA DEI SEI GIORNI SUL CORRIERE DELLA SERA, DI ALESSANDRO SARACENO E FABRIZIO GIGLIOTTI
LA GUERRA DEI SEI GIORNI SUL CORRIERE DELLA SERA, DI ANTONIO MORRA
LA GUERRA DEI SEI GIORNI SUL CORRIERE DELLA SERA, DI MARCO METELLI
LA GUERRA DEI SEI GIORNI SUL CORRIERE DELLA SERA NEL VIDEO DI MARTINA FUMAGALLI
