Formidabili quei danni
La casa editrice Cononino Press / Fandango, persegue da anni una azione benemerita, vale a dire: è l’unica in Italia a pubblicare esclusivamente dei graphic novel. In questa prospettiva ha avviato recentemente (maggio 2013) la collana Valvoline consistente in una serie di proposte in volume di opere italiane degli scorsi anni Ottanta, uscite a puntate e rimaste ormai sepolte nelle pagine di una rivista praticamente introvabile: la Alter Alter che per qualche tempo, quando ne fu direttore Oreste del Buono, affiancò l’opera della ben più celebre Linus. Se è arduo affrontare oggi una recensione dei graphic novel Doctor Nefasto di Lorennzo Mattotti e Jerry Kramsky e Polsi sottili di Giorgio Carpinteri (i primi due titoli di questa ripresa editoriale), è perché essi sono usciti nell’ormai remoto 1983. L’azzardo consiste nella circostanza che sarebbe un po’ un errore considerarli nella loro entità di opere singole, mentre furono uno dei variegati “prodotti” usciti in quella specie di inserto nella rivista denominato Valvoline Motorcomics, vale a dire un’officina di creazioni sorprendenti e innovative troppo in anticipo sui tempi. Ora, giustamente, Coconino le ripropone in maniera organica, dando a ciascuna di quelle storie la dignitosa veste di un volume elegante e autonomo, corredato di una serie di paratesti idonei – più che a illustrare la singola storia – a inquadrare il “movimento” in generale, dai cui princìpi e dalle cui pulsioni sarebbero andate sbocciando le storie medesime. Per cui è forse politically incorrect che uno scrittore (di fumetti) sveli – come fanno rispettivamente in questi casi sia Kramsky sia Carpinteri – i segreti della propria bottega, ossia ciò che bolle dentro il calderone della propria fantasia prima di una sua creazione. Però è proprio questa “luce” proiettata dall’interno sul proprio laboratorio a dare un senso alla operazione di allora, a farne comprendere la portata dirompente e a sbandierare oggi la sua validità di “scuola”, appunto come insieme di idee troppo precorritrici dei tempi (fumettistici) perché potessero attecchire. Premesso tutto ciò, è allora più agevole focalizzare in una recensione le due opere.
[…]