Concluse l’inchiesta Saville, nel report pubblicato il 15 giugno 2010: «A causa dei colpi di arma da fuoco da parte dei soldati del primo battaglione Reggimento Paracadutisti durante la “domenica di sangue”, 13 persone sono morte e più o meno altrettante persone sono state ferite. Nessuna di queste costituiva una minaccia tale da causare morte o lesioni gravi».
Si chiudeva così, 12 anni fa, l’indagine su una strage compiuta il 30 gennaio 1972 a Derry, nell’Irlanda del Nord, da parte di soldati britannici che spararono sulla folla, che protestava contro l’Operazione Demetrius, che prevedeva l’internamento senza processo di cittadini irlandesi con trascorsi nell’Ira. Sul fatto che l’Ira fosse una formazione terroristica e che adoperasse sistemi terroristici per cacciare i britannici dall’Irlanda del Nord nessun dubbio. Che il governo di Londra abbia usato mezzi di guerra anche contro i civili, nessun dubbio, lo stesso. Che la questione sia ancora aperta e la Brexit l’abbia ulteriormente aggravata, nonostante gli accordi di pace del 1998… altrettanto vero. Le foto che pubblichiamo sono state scattate da Valeria Palumbo a Derry nell’ottobre 2019.
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