Testi civili e politici delle tipografie della Svizzera italiana dall’età dei Lumi all’unità d’Italia
Dalla metà del XVIII secolo a quella del XIX secolo, nelle Prefetture italiane della Confederazione elvetica, riunite nel 1803 a formare il nuovo Cantone Ticino, l’arte della tipografia raggiunge uno sviluppo tecnico e un raggio di spaccio della produzione libraria paragonabili a quelli di due soli altri stati: la repubblica di Venezia e le province unite dei Paesi Bassi indipendenti. Ciò è dovuto, come dimostra una storiografia ormai ampia e solida, ad almeno tre fattori: la relativa libertà di stampa concessa già durante il regime dei balivi e garantita dai governi liberali prevalenti nel Cantone dal 1839; la vantaggiosa posizione geografica – l’incunearsi a sud, in Lombardia, del saliente ticinese e i collegamenti a nord oltre Gottardo; l’asilo che il paese assicura sino dal 1791 a profughi e a perseguitati politici.
di Marino Viganò