La gente per bene
Conosciuta dal 1875 con il nome d’arte di Marchesa Colombi pseudonimo suggeritole dall’opera di Paolo Ferrari, La satira e Parini in cui uno dei personaggi, la marchesa Colombi, è sinonimo di vacuità. Esordì nel giornalismo nel 1869 sulla rivista “Il Passatempo” (poi “Il giornale delle donne”), nel 1870 lavorò per “La Donna”. Nello stesso anno, insieme ad Annamaria Mozzoni, iniziò una fervente attività di propaganda a favore del movimento femminista lombardo. Concorse con il marito, Eugenio Torelli Violler, alla fondazione del “Corriere della Sera” (di cui fu anche il primo direttore). Sulla testata milanese firmò la rubrica Lettera aperta alle signore. Seguì un’altra rubrica di costume e società Colore del tempo sul settimanale femminile “Vita intima”. Fu autrice di numerose opere letterarie di carattere verista (le più famose furono In risaia e Un matrimonio in provincia) e di letteratura per l’infanzia..
La gente per bene, 1877
uscì la prima volta come omaggio d’associazione alle lettrici del periodico torinese “Il giornale delle donne”. Pubblicato da diversi editori, venne riproposto 27 volte, l’ultima fu nel 1901 con i tipi di Baldini e Castoldi. E’ considerato il primo manuale di etichetta (ovvero relativo esclusivamente alle regole di comportamento da adottare in società). La Torriani sostenne di averlo scritto in meno di un mese pressata da un contratto capestro.
Cfr.: M. Cometto, La Marchesa Colombi: la prima giornalista del “Corriere della Sera””, Torino, B.L.U., 1996.