La Belle Epoque di Dalsani è donna, satira ed eleganza
Presso la storica cornice milanese del Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento,prende vita una mostra che ci riporta indietro nel tempo al periodo antecedente il primo conflitto mondiale, meglio conosciuto come “Belle Epoque”.
A farne da protagonista è lo sguardo fantasioso di Giorgio Ansaldi (1844-1922), meglio noto come Dalsani, caricaturista molto apprezzato dai suoi contemporanei ma oggi purtroppo da tanti dimenticato.
L’artista, che sin da giovane nutre la passione per il disegno, collabora con diverse testate di periodici satirici torinesi e milanesi, si occupa della grafica di cartelloni pubblicitari, vignette e bozzetti di moda.
Osserva con occhio critico i fenomeni sociali reinterpretandoli attraverso il segno della sua matita in modo satirico, mantenendo però sempre uno stile raffinato ed elegante.
Volge l’occhio al mondo della cultura, del teatro, dello sport e dello svago mondano, ponendo al centro dell’attenzione la figura della donna. Una donna che è prima attrice, apprezzata, sognata e corteggiata da controversi uomini facoltosi; una donna colta e alla moda che frequenta nobili salotti o caffè letterari liberando il suo pensiero e sfilando per le vie del centro indossando cappelli piumati e stravaganti di tutte le forme e dimensioni; infine, una donna che si dedica alla cura del corpo e alla forma fisica praticando attività sportive un tempo concesse esclusivamente agli uomini.