Chissà se “La storia siamo noi”
Ci sono fumetti tramite i quali l’autore racconta una storia o, se e quando ne ha l’ambizione, perfino “la” Storia: proprio quella con la maiuscola, quella cioè in cui si cristallizza in via definitiva ciò che decenni o secoli prima era stata semplicemente la Cronaca. Ma ci sono anche fumetti che, pur nati indipendentemente gli uni dagli altri, tuttavia, disposti in un certo ordine e in una determinata prospettiva, sono in grado essi pure di rappresentare un brandello della Storia. Danno così uno spaccato di quello che è stato un periodo della nostra vita, del nostro divenire, raccontano insomma in maniera obliqua o allusiva alcuni nostri ieri, ossia le premesse di ciò che siamo oggi. È una prospettiva senza dubbio ambiziosa e non priva di rischi, quella di imbarcarsi in un’impresa del genere. Ma è quella affrontata da Sergio Rossi e che in buona misura gli è riuscita: se si può giudicare da L’immaginazione e il potere (ed. Rizzoli, 232 pp., 27,50 Euro) una corposa antologia di racconti a fumetti, il cui significato è espresso in sintesi nel sottotitolo Gli anni Settanta tra fumetto, satira e politica: una prospettiva di chiara intenzione storica.
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