Il 7 gennaio 2019 è iniziato il secondo ciclo di lezioni di Storia Contemporanea 2018-2019 dedicato al tema del debito, un termine che ritorna con frequenza nei media. E che suscita crescenti inquietudini, ma anche controverse misure politiche.
Un termine strettamente economico? Legato alla finanza attuale, al mercato globale, agli obblighi assunti dai Paesi verso le banche e le istituzioni internazionali? In parte, certo. Ma non solo. Perché dietro la parola “debito” si nascondono secoli di filosofia, cultura, mercato, sviluppo capitalistico e religione. Nelle quattro lezioni, affidate alla cura del professore Giuseppe De Luca, titolare della cattedra di Storia economica alla Statale di Milano, si è partiti dalla storia dei mercanti genovesi per arrivare al moderno concetto di deficit statale.
Due lezioni sono condotte da Antonio Zotti, docente alla Cattolica di Milano, che redige anche il report del corso. Una, al giornalista e storico Pierluigi Vercesi, del Corriere della Sera.
Nell’audio QUI SOTTO, la lezione, interessantissima, del Prof. Giuseppe De Luca che ha raccontato come, dalle lettere di cambio medievali e dall’economia rinascimentale, si è passati alla finanza “moderna” britannica, come si è arrivati a sganciare il flottante dalle riserve auree e perché il debito pubblico è una questione politica. Si è analizzato come si è affrontata la crisi del 1929 e qual è il senso storico delle misure dell’Unione Europea.
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