«Diversamente classici»: un tricorno editoriale
Ci sono momenti particolarmente felici, in cui può accadere che l’editoria ri-proponga nello stesso momento due vecchi libri illustrati (anche di più, se il momento è addirittura felicissimo…) ormai introvabili e magari invece meritevoli, per differenti ragioni, di essere disponibili per gli appassionati. Accade così che alla fine dello scorso 2013 sono ricomparse due opere di notevole rilevanza illustrativa: un eccezionale Pinocchio, eseguito da Leonardo Mattioli negli anni Cinquanta del secolo scorso per la Vallecchi e La scuola dei giocattoli, pubblicata nel 1922 da Antonio Rubino per l’Istituto Editoriale Italiano. Sono due opere differenti per natura e rilievo, ma entrambe di considerevole interesse, tanto da poterle definire “diversamente classici”. Ed è una qualifica che potremmo attribuire a una terza opera, ancora diversa ma uscita negli stessi mesi, vale a dire Il pozzo delle meraviglie, il formidabile insieme di fiabe raccolte a fine Ottocento da Giuseppe Pitrè, e non solo ormai introvabili, ma anche corredate nella presente edizione da godibili illustrazioni di pregio.
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