La Grande Guerra del «soldato» Pratt
Come ha evidenziato l’esperto Bruno Caporlingua in un recente saggio dal titolo I fumetti nella bufera della seconda guerra mondiale (ed. Fondaz. Montalbano, Catania, 2014), le storie belliche hanno sempre trovato ampia attenzione e una qualche risonanza anche nel fumetto. A volte, su di esse è stata perfino incentrata un’intera collana: come ben sanno, per esempio, gli appassionati dell’Editrice Dardo, la quale ha pubblicato per anni una serie del genere. Fra le guerre recenti, la Prima Guerra Mondiale ebbe socialmente una pesantissima valenza, una enorme eco, oltre a squassanti conseguenze, sostenute da una sinistra fama. Quanto mai giustificata, del resto, se dobbiamo attenerci alle cifre ormai note da tempo, dai 16 milioni di morti fra militari e civili, agli oltre 21 milioni di feriti. Una tragedia immane, indescrivibile a parole. Per tutte queste ragioni, col mondo intero sconvolto e stravolto in proporzioni fino allora sconosciute, la Prima Guerra Mondiale è conosciuta col nome di Grande Guerra, che si differenziò nettamente da tutte quelle precedenti. Se l’intenzione tedesca, scatenando il conflitto, era stata quella di portare avanti una guerra di movimento, rapida e veloce (una specie di blitzkrieg), tuttavia il tentativo fallì e il conflitto si rivelò lungo ed estenuante, diventando una logorante, interminabile Guerra di Trincea. Ovvio quindi che anche un evento così determinante per la storia umana (oltre che così spaventoso sotto tanti aspetti) si sia trascinato dietro una vasta eco di opere nei media: dalla letteratura – con romanzi e memorialistica – al teatro, al cinema.