La verità, vi prego, su quel Paz
Vita precipitosa di un genio creativo
Gianni Brunoro
Per la storia del fumetto, risulterà un giorno fondamentale (ammesso che non lo sia già da ora) il saggio Vita da Paz, vale a dire la biografia dedicata a uno dei nostri maggiori fumettisti da Franco Giubilei, giornalista e scrittore, che non a caso le ha dato proprio lÊimpegnativo ma significativo sottotitolo di Storia e storie di Andrea Pazienza. Basterebbe questo nome, da solo, a evocare una figura nota ben al di là del ristretto ambiente professionale, in quanto assurta a immagine di culto, dilagata nell’immaginario giovanile come irrinunciabile riferimento, anzi divenuta ormai un mito che non accenna a offuscarsi nonostante il passare degli anni. Il fatto è che vi concorrono almeno due elementi: da una parte la circostanza oggettiva che “lui era tutto genio e sregolatezza” (parole del critico musicale di la Repubblica Gino Gastaldo, suo amico) dall’altra la sua morte in giovanissima età per overdose, in totale coerenza con gli anni turbolenti di una vita senza regole.
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